La rivelazione al bambino adottato

Informare il bambino che è stato adottato è certamente il punto nodale del rapporto adottivo ed il nucleo attorno al quale si addensano tutti i problemi, i conflitti e le ansie che tale rapporto genera. Il racconto della storia della propria nascita contribuisce, per ciascuno di noi, a far luce su un periodo sconosciuto, ma di cui preserviamo una memoria emozionale. I genitori, traducendo in parole questo linguaggio arcaico, fatto di affetti-sensazioni, contribuiscono alla costruzione dell’identità del bambino. Per un genitore adottivo il compito è più difficile perché deve lavorare sul racconto della verità narrabile, ovvero la storia della doppia nascita del bambino.
La verità narrabile non corrisponde alla cruda realtà dei fatti, spesso inaccessibile o parziale anche per i genitori adottivi, ma è una narrazione che rispetta la sostanza degli eventi, il linguaggio utilizzato è di tipo metaforico e parla al mondo emozionale del bambino. L’utilizzo di questo linguaggio risulta difficoltoso se i genitori non sono ancora riusciti ad elaborare il lutto per la non gestazione di quel bambino.
La quasi totalità delle famiglie ritiene necessario informare i propri figli circa la loro condizione di adottivi, ma sono relativamente poche quelle che riescono a farlo nel modo più naturale. Spesso è il bambino stesso a manifestare segnali, quali fantasie e domande indirette, circa le proprie origini. La rivelazione non deve essere un fatto episodico, ma un processo continuo, in cui è necessario tenere presente la capacità del bambino di ricevere l’informazione e quella dei genitori di darla.
Con l’introduzione della legge 149/2001, i genitori hanno ora l’obbligo di informare il figlio della sua condizione adottiva, la rivelazione non è più lasciata alla discrezione delle famiglie, ma viene regolata dalla legge. Inoltre il ragazzo che lo desideri, potrà accedere ad informazioni sulla propria famiglia d’origine compiuti i 25 anni d’età. Sarà interessante approfondire le implicazioni che tale disposizione avrà sul mondo interno di genitori e figli adottivi e su come verrà comunicata la verità narrabile.

 

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