Psicologi a Treviso © - Come dimagrire senza soffrire – Dottoressa Tatiana Parma.
“L’uomo è ciò che mangia” (Feuerbach)
· L’individuo come unità psico-somatica
· Migliorare le condizioni materiali come conditio sine qua non per ritrovare l’armonia perduta
Perchè ingrassiamo?
Dieta = gr. dìaita “decisione, ripartizione (della vita), modo di vivere”
Mettersi a dieta = Abbracciare una nuova filosofia di vita. Solo il 15% di chi è in sovrappeso ha ereditato una predisposizione genetica ad ingrassare. Nella maggior parte dei casi entrano in gioco fattori psicologici (equazione cibo-affettività) e sociali (abitudini, stili di vita, fattori culturali).
Primo step: escludere qualsiasi tipo di patologia o disfunzione
problemi alla tiroide (ipotiroidismo, disfunzioni), diabete tipo 1 e 2, problemi ormonali ecc.
Secondo step: mettere a fuoco il vero problema
Quale fame emotiva si nasconde dietro la mia ricerca di cibo?
· La noia
· La rabbia ( bisogno di addentare, mordere)
· La paura di crescere (bisogno di cibi casalinghi, dolci, latte, alimenti cremosi)
· Il desiderio di protezione (cuscinetti di grasso come “oggetto transizionale”)
· Il bisogno di trasgressione (le abbuffate notturne, la scelta di orari non convenzionali per mangiare)
· L’insicurezza (piluccare nel piatto altrui = entrare nella vita degli altri, desiderio di scambio e condivisione)
· L’infelicità (vuoto esistenziale)
· Il voler occupare uno spazio (essere importante per gli altri, farsi notare)
Siamo più a rischio nelle fasi di passaggio da un’età all’altra, spesso i problemi di peso sono legati al conflitto evolutivo che stiamo attraversando, il cibo diventa sostegno, rassicurazione e rifugio.
I NEMICI DELLA LINEA SIAMO SOLO NOI: la nostra rigidità, la non accettazione di sé
Terzo step: che fare?
consigli pratici, correttivi
· Accettazione di sé e dei propri limiti
Si migliora non quando ce lo si impone, ma quando si accetta la realtà così com’è. Da questo atteggiamento nasce lo spirito creativo.
· 9 diete su 10 falliscono: siamo davvero motivati o pronti a perdere peso?
La paura inconscia si dimagrire alla base sei fallimenti. Il corpo che si trasforma come nuova identità.
FALLISCI SE DICI
“devo dimagrire a tutti i costi”
“voglio essere come una star”
“lo faccio perché lui/lei mi vuole in linea”
CE LA FAI SE DICI
“faccio la dieta per me stesso”
“ogni tanto mi concedo una gratificazione”
“voglio divertirmi adesso”
Dall’insoddisfazione per come gestiamo la nostra vita ad una nuova filosofia di vita ( gr. Dìaita)
· Concentrarsi sul presente
Rompere gli automatismi
Smetterla di rimuginare sul passato
Affrontare le ansie per il futuro
Il presente come tempo del QUI E ORA (lat. hic et nunc), della creatività, del sentirsi vivi.
· Ricercare il piacere perduto
Sì ai piaceri stimolanti e coinvolgenti, che nutrano l’anima
No ai piaceri superficiali, legati agli oggetti
Riscoprire l’eros e il gioco
Ridere
Sazi, ma non saturi (sazietà non significa pancia gonfia)
Nutrirsi di odori, colori, tattilità, coinvolgere tutti i sensi quando mangiamo
Tre segreti per ritrovare la linea
1) Essere creativi
2) Fare il più possibile cose che piacciano e appassionino – Vivere con gusto e di gusto
3) ARRABBIARSI!
Ribellarsi alle situazioni che ci stanno strette, saper dire di “NO”
Essere consapevoli
Esercizi per la mente che fanno bene al corpo
· Tenere un diario alimentare
Scrivere sulla facciata sinistra di un quaderno gli alimenti assunti nel corso della giornata (senza omissioni), lasciare la parte destra per specificare le emozioni provate al momento del pasto, lo stato d’animo con cui ci siamo accostati al cibo.
· Mangiamo per reale appetito o lo facciamo per gratificarci?
Vincere gli attacchi di fame vuol dire affrontare la paura di rimanere senza cibo (cibo come affetto, cibo come anestetico).
· Prima di abbuffarvi respirare e appoggiare le mani su ventre e fianchi,
concentrarsi sulla sensazione di avere un corpo pieno, solido e forte. Se vi rimane ancora la sensazione di appetito, soddisfarsi con qualcosa di leggero come yogurt, crudité di verdure, frutta (evitare quella eccessivamente zuccherina: mandarini, frutta esotica ecc.), barrette proteiche, un bicchiere di latte parzialmente scremato o di soia, ecc.
· Mangiare davanti ad uno specchio.
· Mettere tutto quello che ci accingiamo a consumare su un vassoio acquisteremo consapevolezza di quanto ingeriamo.
· Imparare a sfamarsi senza mangiare
Nutrirsi di letture, musiche, profumi, passeggiate (es. “come antipasto mi concedo una bella canzone”, “come dessert una buona lettura o un buon film”).
· Essere sempre vivi e attivi è il modo migliore per scacciare la fame
Situazioni più diffuse
PROBLEMA 1: “Mangio quando sono triste, per consolarmi”. Cibo = ciucciotto
SOLUZIONE: scrivere cinque cose che vi rendono felici al di là del cibo, iniziate a metterne in pratica una, troverete gioie alternative alla tavola.
PROBLEMA 2: “Mangio quando mi sento solo”. Cibo = carezze affettive
SOLUZIONE: rendete la vostra casa calda e familiare (luci, musica, profumi), invitate più spesso gli amici per cena, se la casa è piena, mente e stomaco sono più occupati.
ROMPERE L’ASSOCIAZIONE CIBO = PREMIO (rinforzo positivo)
Volersi bene = perdere del tempo per sé
Volersi bene = essere responsabili